HOW GEOMETRY EXPOSES COMPLICATED MINIMALISM
“Il quadrato, il cerchio e il triangolo equilatero sono le tre forme basilari per lo studio delle strutture, delle forme, della modulazione e della accumulazione. La conoscenza delle caratteristiche e delle possibilità di queste forme basilari permette al progettista di progettare con maggiore facilità e competenza.” (Bruno Munari)
Dal semplice al sublime, dall’interno all’esterno, l’impianto fisico del mondo in cui viviamo è dettato da determinate regole. Regole che esistono e che se da un lato possono limitare i processi cardine della progettazione, dall’altro ci spingono ad abbracciare una dimensione creativa e realizzare qualcosa di nuovo.
L’artista, designer e inventore italiano Bruno Munari ha riflettuto su questo tema nel rivoluzionario studio in tre parti: Il cerchio, Il quadrato e Il triangolo.
Qual è la definizione di geometria nel design?
Gaspard Monge era dell’opinione che il compito della geometria è quello di stimolare l’innovazione nel design, “portando il processo di progettazione dal noto all’ignoto, o a nuove forme e alla loro applicazione”.
Il design geometrico, quindi, può assolvere una duplice funzione: generare un nuovo spettro di potenzialità oppure amplificare quello di cui già disponiamo. Potremmo considerare le forme geometriche come un modo per sottolineare la funzione degli oggetti, stabilire un ordine, “sfrondare e semplificare” gli spazi.
Il Quadrato
Espressione di solidità, stabilità e protezione, il quadrato è profondamente radicato nella cultura e nel design. Eppure, armonizzarlo con lo stile di un ambiente può essere un’impresa ardua.
Quando si tratta di poligoni, rifuggire la concezione più kitsch della geometria e dimenticarsi degli anni Settanta è quasi impossibile. “Quasi” perché il divano Loft di Adriano Piazzesi riesce perfettamente dove altri hanno fallito. In tutte le sue versioni, Loft riesce a mettere la solidità del quadrato al servizio del comfort, gettando nuova luce sul design.
Con Petra, invece, Bartoli Design ci invita a dubitare della stabilità del quadrato e a rivalutare la sua forma basilare per trovare nello squilibrio un nuovo equilibrio. La contrapposizione tra due silhouette, una circolare e una squadrata, mette in discussione la nozione stessa di spazio e geometria.
Il Cerchio
Serenità, completezza, libertà, infinito: il cerchio è una forma portatrice di vita che da millenni l’umanità carica di molteplici significati. Presente già nelle prime pitture rupestri, rimanda a qualcosa di più grande e universale, quasi divino, a cui il design può solo tentare di accennare.
Il tavolo Oracle di Gino Carollo esprime le proprietà vivificanti del cerchio giocando sul contrasto fra un delicato equilibrio e un soverchiante vigore. In questo progetto definito “una struttura che piega le leggi della fisica degli interni”, Carollo ha voluto veicolare la sua visione del cerchio inventando una nuova geometria.
E se fosse possibile estendere l’idea stessa di cerchio, magari giustapponendo figure di diverse dimensioni, allontanandole, inclinandole diversamente e persino intrecciandole a un’altra forma, ad esempio il triangolo? Nel concept di Bernhardt & Vella con Iride, la geometria sviluppa un rapporto alternativo con la realtà.
E se Carollo racconta la sua personale idea di forma e lo studio Bernhardt & Vella si cimenta nelle commistioni geometriche, è a Giannella Ventura che dobbiamo rivolgerci per vedere il cerchio assimilato a un concetto di purezza. Ula incarna tutto ciò che sappiamo di questa figura. Anche nella sua superba semplicità, questa struttura minimal è una mirabile storia di design geometrico inserito in uno spazio unico.
Il Triangolo
Cosa sarebbero le opere di design più complesse e geniali del mondo senza il triangolo? Basta ripercorrere la storia dell’architettura dal Rinascimento a oggi per cogliere la centralità di questa forma nella nostra società. Dall’arte decorativa araba e giapponese agli edifici contemporanei di Buckminster Fuller e Wright, il triangolo ha trapassato il sipario culturale del design, diventando protagonista assoluto dello spettacolo.
Emblema di stabilità e sicurezza, il triangolo è alla base di tutte le declinazioni del design geometrico.
Anche Giuseppe Viganò ne è fermamente convinto, al punto da creare un prodotto inimitabile come Lady Bird. Partendo dal rombo, frutto dell’accostamento di due triangoli, questo approccio strutturale a nido d’ape non fa che dimostrare una volta di più il valore del triangolo. Un’interpretazione lineare e asciutta che porta la manipolazione geometrica a un nuovo livello.