Il re della corte, un’icona culturale degli anni 80 e 90. Solo dicendo il nome si evoca un’immagine, qualcuno che ha sconfitto la gravità, una persona che ha dominato il suo spazio e quelli attorno a lui.
Quando Giuseppe Viganò ha concepito l'idea di Jordan, non si è reso conto che un nome così iconico avrebbe potuto produrre un design così potente. Un design che ha lo stesso potere di sfidare le aspettative e di essere simbolico. Jordan è una dichiarazione, un principio di grande design e di grande costruzione. In effetti, la sua unicità consiste nel fatto che sfida le definizioni standard, ritagliandosi un proprio percorso quando si tratta di creare lusso nel mercato delle poltrone. Non aveva bisogno di essere grande, quindi non lo è. Non aveva bisogno di materiali diversi, ma li usa comunque. Le cuciture dello schienale diventano un dettaglio glamour, la scocca è in poliuretano e la base è dotata di un meccanismo di ritorno. Infine, può essere rivestita in tessuto o in pelle.
Sfidare le aspettative è il segreto e Jordan lo fa con facilità.